Caporale Daniel R. Wyatt, 22 anni, morto il 12 Dicembre 2004
I giovani non dovrebbero morire. Ti senti impotente quando perdi un amico, non ti spieghi il perche’ sia toccato proprio a lui e alla fine rinunci e rimani solo con il ricordo e la tristezza. Ma quando una ragione c’e’, quando il motivo e’ chiaro a tutti allora quello che rimane non e’ il ricordo dolce e amaro, ma la rabbia e il senso di ingiustizia subita.
Ho passeggiato per un bel po’ nel cimitero di Arlington a Washington. C’e’ un monumento dedicato alle donne cadute in guerra, al suo interno un’esposizione di ritratti di giovani uomini, figli, mariti e giovani padri, soldati morti in Afghanistan e Iraq.
Silenzio e rispetto e molta commozione. Vero gli americani sono bravi a farti sentire cosi’, a commuovere. Ma stavolta la commozione l’ho prvata davvero ed era sincera. Compassione, nel senso letterle del termine. Una comune sofferenza con chi ha perso, per sempre una persona amata.
C’e da rifletterci a lungo sull’effetto di questi luoghi, dei monumenti, dei cimiteri. Il ricordo, il senso di unione di fronte al dolore sono le uniche cose che danno loro un senso, un grande esenso.
La stessa sensazione l’ho provata quando ero a Ground zero. E’ di ieri la notizia di un gruppo di familiari e amici delle vittime degli attacchi terroristici dell11 settembre che ha protestato nella zona dove sorgevano le torri gemelle , per l’avvio dei lavori per la costruzione della Freedom Tower.
Sara’ il grattacielo piu’ alto del mondo e sara’ pieno do gente che alvora e fa soldi. Le ragioni delle prteste sono chiare: non si possono fare affari in un luogo dove sono morte migliaia di persone. C’e da rifletterci...ma se fosse davvero cosi’ ogni luogo che sia stato un campo di battaglia non dovrebbe essere profanoto con il vile denaro. Tutta l’america, o buona parte allora dovrebbe smettere di lavorare. E che dire dell’Italia o della zona iperproduttiva al confine tra Francia e Gemrania zona contesa nell storia e luogo di molte battaglie o guerre? U luogo e’ sacro sopratutto per il valore che noi gli dimoa non per quanto e’ grande e per cosa ha vicino. Per questo credo che potranno essere soddisfatti sia la memoreia dei caduti dell’11 settembre sia la voglia di rivalsa di chi vuole una nuova altissima e bellissima torre.
Le luci erano accese.
Eccola la la Casa Bianca, il potere rinchiuso dietro un bellissimo giardino, con tanto di fontane zampillanti e, fuori dai cancelli, un grande prato con ragazzi che giocano a calcio a frisbee a baseball.
Passeggiando per Capitol Hill la sensazione che ho provato era quella di essere al centro di un cantiere. Lavori, ristrutturazioni, ripulitura di strade, giardini. In realta’ questa e’ una sensazione che qui in America ho avuto subito fin dal quando ho messo piede e NYC, ma a Washington il senso di costruito, di ripulito, di sistemato e’ stato molto piu’ forte. In poche parole qui la facciata conta tantissimo e purche’ la facciata rimanga pulita si lavora sempre.
Squilla il telefono e Joan non lo trova...
Per fotuna ci ha pensato Joan a tenere alto il mio umore come al solito tendente al molinconico. Eravmo davanti al cancello principale della casa bianca quando il suo telefono ha cominciato a squillare. Cerca cerca cerca, nella borsa non c'era, ma lo squillo si', quello c'era.... Il fatto e' che quando si esce per viaggi piu' lunghi di una semplice passeggiata intorno all'isolato, Joan si porta dietro un paio di calzini, per la pioggia, non si sa mai... ecco dov'era il telefono...
Questi siamo noi durante il viaggio, ancora eravamo in New Jersey. Non sapevo cosa mi aspettava quando sono salito in macchina con Joan. Basta solo poco per capire come guida. Mentre era li' a raccontare quanto era bello quando in Nuova Zelanda, nella fattoria di suo nonno tutto il gruppo dei ragazzini, tra cui lei e i suo fratelli, andavano in giro a cavallo saltando la staccionata, non so cosa deve esserle passato per la testa ma e' passata attraverso le barriere della autostrada senza fermarsi. Qua non ci sono le barre. Se passi dove non puoi, ti fanno la foto e ti arriva la multa a casa. Dopo pochi metri essendosi accorta che aveva sbagliato passaggio ha semplicemnte tirato le redini... ehm, cioe' volevo dire, frenato, svoltato con una bellissima e rotondissima inversione e U ha attraversato contromano la barriera dell'autostrada, ha fatto un'altra bella inversioen a U e alla fine e' andata a pagare dalla casellante, la quale con gli occhi completamente spalancati le ha detto: "I've never seen anything like that in my whole life!!!". A quel puinto ho capito che prima o poi le avrei chiesto di lasciarmi guidare e cosi' fu.